“La petineuse dei miracoli”

Ma adesso ditemi se questa cosa succede anche a voi. Andate a dormire che avete i capelli apprezzabilmente  in ordine e vi svegliate che, invece, sembra che uno stormo di passeri ci abbia fatto dentro il nido. O anche come se una banda di vandali teppistelli vi ci avesse fatto esplodere dentro un petardo: niente è più come prima. Bisogna rifare taglio, colore, piega, non va più bene niente. Praticamente ci vuole un miracolo, guardandovi allo specchio con aria sconsolata, non vi mettete a piangere solo perchè avete una dignità.

Siete ancora sedute sul water per la prima pipì del mattino e scrivete convulsamente il primo whatsapp alla vostra amica petineuse “situazione tragica, i capelli sono cresciuti di colpo stanotte, ho UN METRO di ricrescita, e anche il taglio è da rifare, e pure la piega. Salvami!” il tutto farcito con faccine piangenti e terrorizzate. Bevuto il caffè, vi rendete conto di essere state delle cafone maledette e non l’avete nemmeno salutata… “Scusa amour, non ti ho nemmeno salutata, ma sono veramente disperata: per andare al lavoro oggi mi metterò un sacchetto del pane in testa” cuoricino-bacio.

I minuti passano e lei non risponde. Lo capite ora cosa vuol dire trovarsi “tra color che son sospesi”? e pensare che quando il vostro professore di letteratura provava a spiegarvi il secondo canto dell’Inferno di Dante, voi sbuffavate annoiate, e ora, invece ci siete dentro fino al collo. Ogni volta che il telefono emette un suono qualsiasi vi lanciate su di lui con furia cieca, ignorate persino i cuori che vi manda vostro marito e i baci delle amiche; niente ora è importante. Niente. Quando finalmente eccolo il suo messaggio, che arriva fra un coro Celeste di angeli che cantano solo per voi: “Ciao! Ti va bene se ti fisso appuntamento per venerdì pomeriggio? Prima non riesco”. Bacio e cuoricino.

“Ma oggi è mercoledì….venerdì è lontanissimo!”lacrime-lacrime-cuore spezzato

“Tesoro lo so, ma prima non ho un buco nemmeno a morire. Ce la puoi fare a resistere” occhiolino-sorriso-bacio

“Però venerdì mi fai una testa tutta nuova. Promettimelo!” Mani giunte-linguaccia-cuore

“Te lo prometto. Ho già in mente un po’ di idee” Occhiolino-sguardo a stellina-fuoco d’artificio

Bene, ora si tratta di resistere fino a venerdì, ed essendo a tutti gli effetti venerdì un giorno ancora lavorativo, vi serve pure una scusa per assentarvi dal lavoro. Il dentista va sempre alla grande, ma anche un “devo accompagnare mia mamma ad una visita” non è male. L’importante è non fornire troppi dettagli, altrimenti vi tradite e scoprono la vostra misera copertura. Ricordate di essere vaghe: nel vago ci sta tutto. I vostri capelli ormai li vivete come un corpo estraneo che non vi appartiene, li odiate e basta, ma venerdì è alle porte, e state per sbarazzarvene.

Venerdì ore 14:30. Posteggiate la macchina in una via secondaria, e come spie in incognito vi avviate furtive (dovreste essere al lavoro, ma state andando dal dentista, ricordate?) verso il salone della vostra amica. Quando siete davanti alla porta vi lanciate dentro come un proiettile impazzito. Avete raggiunto la tana dell’orso – sempre per parlare come spie in incognito. Vi togliete giacca, sciarpa e il sacchetto del pane con cui girate da due giorni. La vostra amica petineuse vi guarda e vi dice “so io cosa fare” e a voi prende il panico, e cominciate a mettere i paletti.

“Io vorrei un taglio tutto nuovo, ma mantenere la lunghezza. vorrei un colore pazzesco, ma senza sembrare una cantante punk, vorrei più volume, ma non troppo, li vorrei mossi ma anche un po’ lisci e con la frangia che però possa diventare ciuffo laterale con un colpo di spazzola. E’ tutto chiaro, no? Sei d’accordo, amour?”

Lei vi sta guardando  con sguardo vitreo, ne vede a mazzi ogni giorno di squinternate come voi, lei non ha più paura di nessuno, da quando fa questo lavoro. Annuisce, ma dentro di sè sta pensando  “mannaggia al destino che mi ha messo questa folle sulla mia strada”. Ma poi vi sorride affabile e con lo stesso piglio di un bravo psichiatra, vi fa accomodare alla poltrona, vi mette la mantellina al collo e sentenzia “Ok. Cominciamo. Faccio IO”.

Un brivido vi corre lungo la schiena. Come vorreste provare quello stesso brivido a casa, con vostro marito che lanciandovi uno sguardo alla “sono un pirata non sono un signore” del caro Julio Iglesias dei tempi migliori, vi sorprende alle spalle con un perentorio  “Faccio Io”. Ma ora l’urgenza è un’altra, non distraiamoci.

La segui con lo sguardo e la vedi armeggiare con mille tubetti, poi torna e comincia a spennellare ciocca dopo ciocca, dopo ciocca, poi ti avvolge la testa dentro alla pellicola come se fossi un cibo da mettere in frigo. Trentacinque minuti di posa, e via. Neanche da dire che in questi minuti in cui non puoi toccarti la testa, ti partirà il prurito del secolo, e pagheresti per avere a disposizione un ferro da maglia, un uncinetto, l’ideale sarebbe la mano uncinata del Capitano Uncino per grattarti come se fosse l’ultima cosa da fare in vita.

L’ansia che ti assale quando suona il contaminuti e nessuno viene a spacchettarti, non si può spiegare, ti immagini i capelli che sotto la pellicola si stanno fondendo e che verranno via con lei, tutti insieme, come lo scalpo che gli Apache facevano ai loro nemici quando li catturavano. Niente paura, lei arriva sempre in tempo. Shampoo, doppio shampoo, balsamo, crema, impacco, siero, gocce miracolose, e chi più ne ha più ne metta: i capelli sono splendenti, il colore è abbagliante. La prima parte del miracolo è fatta.

La petineuse dei miracoli impugna le forbici, zichete, zachete, taglia che è un piacere e te, simulando indifferenza perché le hai detto spavalda che ti fidi ciecamente di lei, cerchi di vedere con la coda dell’occhio quanto sono lunghe le ciocche che sforbiciata dopo sforbiciata, si stanno ammucchiando sul pavimento intorno alla tua poltrona.

“Ehm, non è che stai tagliando un po’ troppo?”

“Ma no guarda, li sto appena sfilando, fidati.”

“Sei sicura?”

“Sì”

“Sicura sicura?”

“Sì”

“Giuramelo che sei sicura”

“Se non la pianti prima ti taglio un orecchio e poi ti raso la testa a zero”

“…..”

e silenzio fu.

Sei in suo potere, non puoi ribellarti, lei ha tutto, forbici, phon, piastra, spazzole, dalla parte del manico. Parte con l’asciugatura e la piega, e tu ti senti come Anastasia in “Cinquanta sfumature di grigio” mentre insieme a quel pervertito di Christian Grey, stava per varcare la stanza dei giochi, sei impaziente, curiosa e anche un po’ timorosa. A te però non ti aspetta nessuna scudisciata sulle chiappe, alla peggio giusto una passata di rasoio sul coppino. Stattene.

Quando lei esordisce con un trionfante “Finito!”  ti senti la più figa della Terra: che bella sensazione. Volteggiando come una ballerina ti metti la giacca, paghi, spargi baci a più non posso come una consumata diva, ti specchi in tutte le vetrine che ci sono fra te e la macchina e, ne sei sicura, stanno tutti guardando te e tu sorridi al mondo piena di luce e nuove consapevolezze, ti senti una donna nuova, diversa e rigenerata.

Entri in casa felice, corri incontro a tuo marito piena d’amore, abbracciandolo e baciandolo con gioia.

“Guarda amore, guarda. Tutta nuova, tutto cambiato. Come sto?”

E lui serafico e stupito per il vostro slancio

“Ma non avevi detto che saresti andata dalla parrucchiera, oggi?”

Lo stai odiando, fortissimamente odiando. E impettita ti allontani.

Fine.

 

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“Smart tips for red lips”

Era da un po’ di tempo che covavo la voglia, sabato ho finalmente rotto gli indugi. E sono andata dritta alla meta.
Di cosa sto parlando?
Di un rossetto rosso.
Lo portavo quando avevo vent’anni e mi piaceva da morire, poi l’ho abbandonato in nome di colori più facili, e ora, a sorpresa, il ritorno di fiamma.
Avevo già tentato l’acquisto qualche settimana fa, ma una commessa un po’ troppo approssimativa e distratta mi ha fatto desistere. Già perché non puoi dire a una donna che ti chiede consiglio per acquistare un rossetto rosso che “intanto il rosso è rosso, uno vale l’altro”, esistono infinite sfumature di rosso: tendenti all’arancione, al viola, al rosa, più o meno pigmentate, più brillanti o mat, glossy o puro; e poi ti pare che io che sono rossa posso mettere lo stesso rossetto di una bionda o di una mora? E poi bisogna considerare il colore della pelle, degli occhi…insomma non è facile, ma quando lo trovi, è amore.
Amore che non vacillerà nemmeno quando vostro marito vi dirà “perché ti sei comprata un rossetto da prostituta?”, è un uomo, non può capire la sensazione che si prova a indossare un rossetto rosso scarlatto. Apprezzerà il risultato finale, e se non lo farà lui, lo farà qualcun altro. Preparatevi a non passare inosservate, il vostro sorriso lascerà il segno, ma per essere un vostro alleato ha bisogno di alcune attenzioni:se pensate di mettere un rossetto rosso così come date il burro cacao, per favore lasciate stare, il rischio di sembrare un clown è troppo alto.
Innanzitutto sfatiamo un mito: il rossetto rosso può essere messo anche al mattino, non è affatto vero che è un colore adatto solo dal tramonto in poi, certo bisogna stare un pochino attente a dosare tutto quello che gli sta intorno, ma se si fanno le cose a modo, il risultato sarà stupefacente.
E ora in sala trucco.
Prima di cominciare guardate l’orologio, se siete in ritardo, lasciate perdere e mettete il caro vecchio lip-gloss, tanto per essere chiari da subito: il rossetto rosso sta al lucidalabbra, come una notte di passione con tanto di preliminari sta a una botta e via. Ci vuole tempo e preparazione, nulla deve essere lasciato al caso, anche se il risultato deve sembrare casuale, siete talmente abituate a portare il rossetto rosso che ormai lo fate quasi senza pensarci. Ripetete questa frase fino a convincervene, o perlomeno cercate di essere convincenti quando lo dite alle amiche, colleghe e conoscenti colpite dal vostro look.
Regola numero uno: le labbra scarlatte necessitano di un incarnato perfetto, quindi armatevi di correttore, fondotinta, cipria, fard. Tutti devono avere il loro pennellino, ricordate:un buon risultato dipende in larga misura dall’attrezzatura e dai prodotti usati.
Bene, ora che avete una pelle di porcellana, passate agli occhi.
Regola numero due: è ammesso un solo punto focale. Se puntate sulle labbra, gli occhi devono essere APPARENTEMENTE quasi struccati. In realtà farete un trucco completo, solo che userete tinte nude, un filo di matita scura e mascara nero dato con mano sapiente una sola volta, per evitare l’effetto zampette di mosca (avete presente quelle ciglia rese spesse e dure da passate e ripassate di mascara? Ecco. Quello)
I vostri occhi devono far pensare a “L’età del l’innocenza” per intendersi… Il resto del lavoro lo farà il vostro sorriso.
E ora siamo pronte per le labbra.
Quando avete messo il fondotinta e cipria le avete stese anche sulle labbra, vero? Se sì brave, la base truccata scongiurerà che il rossetto se ne vada in giro per tutta la faccia. Prima una passata di base per rossetto, che non è il burro cacao, e nemmeno un gloss trasparente. Serve a idratare le labbra e a renderle morbide e lisce. Tamponate l’eccesso con un fazzolettino.
E ora lui. Le puriste usano un pennellino, io non sempre, ormai ho imparato a fare senza. Prima una passata veloce di colore e tamponate, i pigmenti rossi così facendo penetreranno nelle mucose, ora la seconda passata dal centro delle labbra verso l’esterno, fino ai bordi (a meno che non siete geishe e allora potete anche tralasciarli). Tamponate nuovamente e passate velocissimamente della cipria incolore, poi con lo stick picchiettate giusto il centro delle labbra. Finito!
Guardatevi allo specchio: le vostre labbra avranno quel l’aspetto che le francesi chiamano “lèvres mordues”, rosse ma chicchissime. Ora dimenticatevi di averle, le labbra, non mordicchiatele, non strofinatele l’una contro l’altra, altrimenti addio contorno perfetto, e non dimenticate che una ragazza veramente elegante non lascia la propria firma su tazzine e bicchieri, quindi quando bevete, prima passate con discrezione la lingua sulle labbra bagnandole leggermente: come per magia non lascerete traccia. Ma mi raccomando, con molta discrezione, altrimenti sembrerete solo delle ninfomani che lanciano messaggi osceni….
Coraggio allora, rompete gli indugi e puntate sul rosso.

Ora i consigli per gli acquisti: io sono andata sul classico Rouge de Chanel colore Passion, il rosso classico di Chanel, pieno, puro, tendenzialmente mat.
Per base ho preso il baume à lèvres della stessa marca.