Magda: “in principio fu Merirose”

Dice il saggio: se vuoi capire chi sei, devi capire da dove provieni.
Quindi oggi si parla di genitori, una in particolare: la mia mamma.
Ce l’avete presente il film “il favoloso mondo di Amélie”? Ecco, mia mamma è Amélie da anziana.
Creatura dal candore e bontà d’animo quasi imbarazzanti, lei non molla mai: sembra debole, in realtà è una roccia.
La sua carta vincente? Il candore. Riesce a dire cose che non perdoneresti a nessuno, ma a lei sì, perché non te le dice per cattiveria, ma perché le escono così e basta. Ciliegie che cadono da un cestino troppo pieno.
Un esempio memorabile: io, le mie amiche Claudia e Nathalie (quest’ultima per mia madre una perfetta sconosciuta) tutte e tre in negozio insieme a fare una vetrina, tutte e tre single, io fresca di separazione, Claudia fresca di convivenza andata male, Nathalie decisamente sfortunata in amore. Mia mamma passa davanti al negozio, ci vede e entra. E partecipa alla nostra conversazione il cui argomento era “relazioni amorose: come trovare un partner sano di mente”, noi tre abbastanza deluse e disincantate, mia mamma, caricata a mille esordisce così:
” care ragazze, lo conoscete quel proverbio che dice così: una donna a 25 anni può scegliere, a 30 deve sbrigarsi e non avere troppe pretese, e a 35 si deve accontentare di chi se la prende”. Grazie mamma, anche io ti voglio bene. Ai tempi avevamo in due più di 35 anni, e Claudia 32-33 anni. Parafrasando mia madre ci ha dato una botta di casi disperati a me, sua figlia, a Claudia, grande amica di sua figlia, e a Nathalie, una perfetta sconosciuta. Roba da tirarle una mannaia nella schiena appena voltava le spalle, e invece siamo rimaste lì basite e incredule….lei senza fare una piega ha salutato e se ne è andata a prendere l’autobus (che per lei sarà sempre e per sempre: la corriera) per andarsene a casa. Noi con gli occhi quasi colmi di lacrime, a un passo dal pianto isterico.
Ne volete ancora uno? Vi accontento.
Settimana scorsa abbiamo ricoverato Merirose (mia mamma per i miei amici si chiama così ) ad Acqui Terme per farsi la protesi al ginocchio. Eravamo in macchina io, lei e Luca, si parlava del destino delle donne della mia famiglia, da parte di padre e, in effetti, le mie cugine fino al terzo grado di parentela, sono quasi tutte singles. Eccola che salta su lei “ovviamente, visto e considerato che te hai fatto per tutte”. Grazie mamma perché mi dipingi e consideri una specie di mantide mangia uomini. Avrei dovuto lanciarla giù dalla macchina in corsa….
La vita l’ha messa tante volte alla prova, ma io ormai ho capito il suo segreto: lei le tempeste non le affronta, ci passa attraverso, con le sue camicette a fiori, gli orecchini di perle e la borsa al braccio. E gli occhi buoni, tanto buoni.
Fosse un cane sarebbe un pacifico Labrador, se fosse un fiore sarebbe….sarebbe….mmhhh….esiste un fiore che non appassisce mai e poi mai? Bhè, se esiste lei sarebbe proprio quello.
La metti in una stanza piena di sconosciuti, stai pur certo che lei in cinque minuti conosce tutti e parla con tutti, avrà mostrato a tutti le foto dei figli, del marito e dei nipoti e ritrovato una vecchia compagna di scuola (le capita sempre, ma quante scuole ha frequentato, mi domando io).
Le piace il vino rosso e lo spritz con l’Aperol, e a me piace lei dopo aver bevuto uno dei due, quando è un po’ brilla diventa esilarante e con Luca che le fa da spalla lo spettacolo è assicurato; al nostro matrimonio tutti si ricordano di lei “la signora con la sciarpa turchese” già, perché con nonchalance l’ha sbattuta in faccia a tutti quelli che le sono stati intorno nel raggio di un paio di metri…
Ma a lei le si perdona tutto, perché lei è così.
Con la vedovanza ha scoperto il volontariato, ora è una volontaria AVO, quegli angeli in camice azzurro che fanno compagnia e assistono i malati in ospedale, io la prendo in giro dicendole che la sopportano perché non possono scappare essendo lei assegnata ad un reparto per lungo degenti per la maggior parte allettati, in realtà sono stra stra stra orgogliosa di lei, che quando non è di turno in ospedale tiene corsi di lavoro a maglia perché è bravissima e il suo è uno dei corsi più frequentati. E quando al circolo ACLI dove insegna, organizzano una cena, lei appoggia ferri e gomitoli e inforca mestoli e grembiuli e si mette a cucinare per cento persone. Poi magari noi figli, genero e nuora le chiediamo di farci due ravioli e ci risponde secca che non ne ha voglia, oppure ce li fa dopo mesi dalla nostra richiesta, ma non riusciamo a rimanerci male, ridiamo come stupidi e ci teniamo la voglia di ravioli, o meglio, ce li facciamo e lei si autoinvita a mangiarli.
Quando ero piccina non le assomigliavo per niente, ora noto che con il passare degli anni la somiglianza si fa sempre più evidente, sia fisicamente che nel modo di essere, anche se io, come ogni figlia femmina che si rispetti, nego ogni cosa: io sono figlia di mio padre e stop.
Ma poi quando me la vedo davanti e mi sembra così piccina, che piccina non è per niente (sono io che sono giunonica),mi viene voglia di abbracciarmela tutta e darle tutto quello che la vita non le ha dato (non preoccupatevi, la vita non è stata poi così avara con lei), e farle fare tutto quello che finora non ha fatto: mia mamma non ha mai preso un aereo, e io lo so che lo prenderà con me. Vorrebbe fare una crociera, la faremo insieme e lei starà malissimo perché soffre terribilmente il mal di mare, ma ce la farà e cenerà tutte le sere al tavolo del capitano perché lei, magari confondendolo per un marinaio qualsiasi, (vai a spiegare a mia mamma la differenza fra il capitano e un marinaio: io non ci provo nemmeno) farà subito la sua conoscenza e lui come tutti ne resterà incantato.
Luca ogni tanto me lo dice “hai fatto una faccia che sembravi tua madre”, “ti comporti come tua mamma”, “sei uguale a lei”, “guardo lei e vedo te fra trent’anni” e sapete che c’è? C’è che mentre fino a qualche anno fa avrei negato fino alla morte questa cosa, ora considerato tutte le persone cattive e aride che ci sono in giro, assomigliare alla persona più buona che io conosco e che questa persona sia anche mia mamma, alla fine così male non è, anzi…
Ne sono felice e fiera, molto fiera.

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2 pensieri riguardo “Magda: “in principio fu Merirose”

    1. Perché hai il cuore tenero, amica mia. E io lo so.
      Per questo ci vogliamo bene, facciamo le dure, ma sotto sotto siamo due tenerone (ma non facciamolo sapere in giro 😉)
      Baci 😚😚😚

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