Ma che mondo era prima che esplodesse il fenomeno dei social network e degli smart phone? Io non me lo ricordo più…come facevamo prima? quando il telefono telefonava e basta, la macchina fotografica fotografava e basta, per scrivere ad un amico ti serviva la carta da lettere, e per seguire il tuo attore preferito dovevi comprare pacchi e pacchi di settimanali?
I nostalgici diranno che era meglio, loro stanno sempre meglio quando si stava peggio, tutti gli altri, probabilmente, al solo pensiero di dover rinunciare anche solo per un giorno al cellulare che ti tiene connesso al mondo, sono presi dal panico. E io sono una di loro: con il mio cellulare, scrivo (come ora sto facendo), scatto foto che poi correggo, elaboro, rendo magnifiche e poi con una ditata le sparo in faccia a tutti, guardo che tempo farà, controllo se a casa è tutto a posto, gioco, leggo, compro on line, mando pacchi si messaggi agli amici (ma non sms, che ormai sono obsoleti: ora si whatsuppa- uotsappa-), ascolto la radio e tutta la mia musica scaricata, a tempo perso telefono, ma soprattutto: Facebook.!
Che invenzione strepitosa: ci possiamo fare tutti gli affari di tutti gli altri, e gli altri non se ne accorgono…di bacheca in bacheca, di link in link, di foto in foto, è tutto un gioioso zampettare dalla vita di uno a quella dell’altro.
E ce n’è per tutti i gusti: da quelli che lo usano per acchiappare, e allora la loro bacheca sarà tutta piena zeppa di link romantici e melensi, confezionati su misura per fare breccia in piccoli cuori ingenui.se buttate un occhio nel loro contatti noterete che ne hanno a migliaia, ovviamente al 99.9% romantiche signorine in posa audace, e un misero 0.1% maschietti, probabilmente i parenti stretti.
Ci sono poi i/le reduci da relazione amorosa appena conclusa, sulla loro bacheca troverete foto in bianco e nero con lui e lei avviluppati come lombrichi, foto di rose con spine sporche di sangue ( rosa in bianco e nero, goccia di sangue rosso vermiglio) foto di mareggiate, tramonti, lune, stelle, cuccioli di animali, cioccolatini e altre amenità, il tutto farcito con frasi da prolasso testicolare sul genere “chi non ti ama non ti merita” “se ti amo ti do l’anima, ma se mi ferisci me la riprendo, compresa la tua” e via di questo passo, verso il baratro della disperazione.
Altro giro altra corsa, la vanesia: la sua bacheca è praticamente una mostra monografica, lei che fa colazione “buongiorno mondo”, lei che passeggia per vie e viette “ciao, che fate voi?”, lei che pranza “buon appetito a tutti” lei di spalle, di profilo, di tre quarti, lei sorridente, lei con il broncio, e via così, di click in click. Tanto cara, ma pesantuccia…
E che dire di quelli politicamente attivi? Arrabbiati come api condividono convulsamente ogni link inneggiante alla rivoluzione e alla rivolta, odiano la classe politica in quanto tale, a prescindere da destra e sinistra. I link che pubblicano il più delle volte sono farlocchi, inutile cercare di farglielo notare, loro vanno avanti imperterriti, moderni carbonari con poche idee spesso confuse, la loro arma: il mouse, la loro voce: click, il loro pensiero: …..(silenzio) non lo sanno ancora. Aspettiamo.
Ma intanto continuiamo a frugare nelle bacheche. I qualunquisti: tutto e niente. Condividono post di altri, tipo ” le chicche di zia Fedora” “le perle di Gina” “la voce di Pina” “le diavolerie di Rina” e simili. Per loro la giornata mondiale per la tutela delle papere cade almeno cento o duecento volte l’anno, elemosinano “mi piace” condividendo foto e notizie strazianti senza però avere l’accortezza di verificare l’autenticità della fonte, fastidiosamente superficiali e infestanti, io li ho nascosti quasi tutti: sulla mia bacheca non te lo lascio appiccicare un post di terza mano!
Potrei continuare per ore, ma una cosa è certa: Facebook è un meraviglioso specchio deformante, permette a tutti di essere un po’ più simili a come si vorrebbe essere, più belli, più carismatici, più interessanti.
Ma la vita vera è fuori dallo schermo, quindi invece di chiedere convulsamente l’amicizia a chiunque solo perché pensate faccia figo avere mille mila contatti, chiamate gli amici veri e reali e andate a prendervi un aperitivo, non perdete tempo a mandare auguri preconfezionati a quasi sconosciuti solo perché ve lo dice Facebook, ma mandate un bel pensiero a chi vi è veramente caro. Insomma, toglietegli un po’ di quel potere che gli avete dato, sopravviverete. Garantito.
Ora vi devo lasciare: ho ben dieci notifiche, vado a vedere chi è…