“Uh sì che bello, facciamolo dai!!” Trilla la mogliettina entusiasta, garrula e felice”Ma guarda che si fa un sacco di fatica, niente a che vedere con la tua zumba” Prova a riportarla alla realtà il marito preoccupato per questa inattesa esplosione di entusiasmo.
“E poi io ci tengo, voglio fare questo Crossgym, FitCross, FitGym…insomma, quel che è con te, anche se sarà faticoso. Mi impegnerò”perentoria e irremovibile, mette un punto alla discussione, senza nemmeno distogliere lo sguardo dalle unghie perfette che si sta limando con la stessa cura con cui Bernini ha rifinito il colonnato di Piazza San Pietro
“CrossFit, si chiama CrossFit…non riesci neanche a pronunciarlo, figuriamoci a farlo” Se la ride lui sotto i baffi e, in cuor suo non vede l’ora di vedere sua moglie, normalmente terrorizzata all’idea di sudare, alle prese con esercizi di cui non riesce nemmeno a pronunciare il nome.
E poi il giorno dopo, eccoli, una coppia felice che varca la soglia del box: loro non lo sanno ancora, ma il loro tranquillo ménage non sarà più lo stesso. Solidali e compatti portano a termine la loro prima lezione di prova: che bello poter contare l’uno sull’altra reciprocamente, uniti nella buona e cattiva sorte, quanto alla gioia e al dolore, mai promessa fu più appropriata, perché dopo la lezione di prova le nostre colombine innamorate si trascineranno a letto e il talamo nuziale sarà intriso di acido lattico e ben poca passione.
Il risveglio è come ben sappiamo traumatico, ma ormai la decisione è presa: abbonamento annuale per entrambi, e mentre lui pensa se i soldi dell’abbonamento di sua moglie non siano stati una spesa un po’ azzardata e forse inutile, che forse sarebbe stato meglio vedere come e se sopravviveva almeno al primo mese di allenamenti, lei si compiace del fatto che le loro sacche sportive, identiche e fighissime, danno alla loro cabina armadio quel tocco metropolitano che mancava. D’altronde si sa, la vita è fatta di punti di vista.
Tutto procede come da copione, prenotano le lezioni insieme, si aspettano fuori dagli spogliatoi, si incoraggiano reciprocamente, si cercano con lo sguardo durante l’allenamento e ovviamente, se il Wod è di coppia, loro sono schierati uniti e indissolubili in prima fila. Tutto questo idillio meraviglioso viene messo seriamente in pericolo quel giorno in cui, uno dei due incautamente, si azzarda a correggere l’esercizio dell’altro.
Lui dice a lei, quasi senza farci caso “per fare una corretta verticale dovresti darti più slancio con la gamba” e il patatrac è servito: lei lo guarderà con lo sguardo torvo e sibilerà fra i denti “tanto tu non sei il mio coach, io faccio solo quello che lui mi dice di fare” lui ribatterà che voleva solo darle un consiglio sulla tecnica, ma che forse anche l’impegno è un po’ latitante; e così una parola tira l’altra, e il battibecco è servito.
Battibecco che li accompagnerà fino a casa, dove continueranno a beccarsi su ogni scemenza, finché il sonno non li coglierà all’improvviso sfatti di stanchezza e colmi di malumore. Nel frattempo lei comincia a trovare meno cool la puzzolentissima sacca di lui regolarmente abbandonata in giro per casa, mentre la sua di lei, no, quella continua a essere figa e a venire diligentemente riposta nella sua bella mensola. Mentre la lavatrice ormai viaggia a ciclo continuo per lavare accappatoi, t-shirt che forse sarebbe meglio dargli fuoco e calzini che si potrebbero tranquillamente spacciare per armi chimiche. La guerra fredda finirà quando uno dei due, quello dotato di più buonsenso, farà il gesto distensivo di preparare entrambe le borse, e via. Pace fatta e l’amore trionfa.
Viene scritta così la prima regola del CrossFit per marito e moglie: vietato fare i saputelli, nel box c’è un solo coach ed è solo lui degno di attenzione.
Fatto tesoro di questa regola fondamentale, gli sposini riprendono a frequentare il box con nuovo vigore e entusiasmo, si sentono solidali e complici: che bello fare sport insieme! Wow! Io e te uniti nella fatica, passare le serate e limarsi i calli sulle mani e facendosi impacchi di argilla sui muscoli doloranti commentando il wod appena fatto.
Ma il pericolo è dietro l’angolo, infatti lei una sera toccandosi il bicipite con il ditino, esordirà “guarda qua che roba! Stanno venendo fuori anche a me i muscoli a furia di allenarmi come una matta” e in cuor suo si vede come una di quelle ragazzone che compaiono sui video ufficiali CrossFit, tonica, muscolosa, bionda, con la coda e abbronzata anche se magari, in realtà, è rossa, riccia e con la pelle color candela da ex voto, ma la fantasia ha un potere che non va sottovalutato…
Lui, dopo una breve pausa “si vabbè, ma dovreste impegnarvi di più, voi ragazze cercate sempre una scusa per scalare l’esercizio: elastici, pesi ridotti…Così non c’è progressione, siete sempre allo stesso livello e poi dovreste migliorare un po’ la tecnica, su alcune cose fate degli errori banalissimi” e riprende a fare quello che stava facendo come se niente fosse.
Lei, offesa a morte, punta nell’orgoglio, pronta a sferrare il contrattacco per lesa maestà, impugna la sua spadina di legno, perché nulla di più pesante riesce a impugnare (dannati, dannatissimi, push up) e, con la voce cantilenante “certo che nemmeno tu fatichi molto, se hai tutto questo tempo per osservare quello che faccio IO, invece di pensare a quello che fai TU, ecco”. E da questo momento in avanti la serata prosegue esattamente nello stesso modo di quando poi è stata scritta la regola numero 1 del CrossFit per marito e moglie.
È evidente quindi, che siamo pronti a scrivere anche la seconda regola: ciascun coniuge pensi ai propri pesi e ai propri miglioramenti della tecnica. Ci penserà il coach a dire quando incrementare i pesi e a correggere la tecnica laddove è necessario.
La mattina seguente, entrambi si renderanno conto di aver messo il muso per una stupidata, faranno le borse insieme e via, pronti per una nuova avventura nel box.
Ed è proprio all’interno del box, che la nostra coppia tirerà un sospiro di sollievo, perché conoscendo altre coppie che come loro frequentano il box insieme, scopriranno che queste dinamiche sono assolutamente comuni a tutti, che tutti si beccano, che le mogli non accettano di essere corrette dal marito, mentre dal coach si lasciano plasmare come fossero creta nelle sue mani, che noi donne, essendo per alcuni esercizi naturalmente svantaggiate (ma in alcuni altri, non c’è trippa per gatti), magari ci fa piacere che i nostri micro progressi siano riconosciuti in primis dai nostri partner, perché ci fanno una carezza all’autostima quando ci dicono “brava”, e che quando ce lo dicono ci fanno sentire le più brave del pianeta a fare un pull-up, piuttosto che un wall-ball. Ci vuole così poco a farci felici…
Ed eccola qua pronta e scodellata la regola numero tre: incoraggiateci, incoraggiateci, incoraggiateci! Perché vogliamo fare le fighe spaccatutto, ma facciamo una fatica del diavolo mentre ci alleniamo, perché se per voi maschietti mettere in riga dieci chest-to-bar è quasi naturale, per noi arrivare a farne uno che sia almeno un po’ decente è veramente un gesto eroico…e dovete crederci. A noi Madre Natura la forza ce l’ha sparpagliata altrove: sappiamo camminare sui tacchi, riusciamo a fare e pensare più cose contemporaneamente, combattiamo ogni mese con fastidi che voi nemmeno immaginate, mettiamo al mondo i vostri figli, quindi siate comprensivi. Ci arriveremo anche noi, solo che ci mettiamo un po’ più di tempo rispetto a voi.
Un complimento, un gesto carino, una parola gentile possono fare miracoli, e allora noi vi confesseremo che quando vi vediamo appesi alla sbarra, con le mani aperte e grondanti sudore e fatica vi troviamo sexy da morire e ci viene pure l’occhietto a cuore, anche se cominciamo a pensare che forse la vostra sacca sarebbe opportuno e saggio che voi cominciaste a svuotarla sul pianerottolo…