Ci sposiamo! Ebbene sì, la decisione è presa. Non saprei dire quando lo abbiamo deciso, non è una cosa che si decide a tavolino. È il mutamento di uno stato d’animo, quando senza un motivo preciso, tutto quello che prima era “mio” “tuo” “suo”, perde tutta la sua connotazione individualista per diventare “nostro”. Per me Manuela, posso dire che ho oltrepassato il confine, quando ho cominciato a pensare a “casa nostra” e non più “la-casa-di-Luca-dove-io-vivo”; Luca non saprei dire, bisognerebbe chiederglielo, anzi, nodo al fazzoletto, che così poi ci ricordiamo di chiederglielo.
Se vi dicessimo che per festeggiare l’evento volevamo fare una cosa semplice, ci conoscete abbastanza per non crederci, quindi via ai preparativi, e sull’onda dell’entusiasmo, ora ci troviamo a fare i conti con, in ordine sparso:
Centoventi invitati e cento sedie
Spetalate, scandelate, sbocciolate, sbicchierate che al confronto Re Sole era un tipo sobrio
Un artigiano che passa le notti sulle nostre bomboniere
Invitati in ansia da “dress code”
Fiori non ancora scelti, ma sicuramente la nostra scelta cadrà su qualcosa di rarissimo che cresce solo in qualche sperduto angolo di mondo
Musicisti degni della Royal Albert Hall
La casellina “imprevisti” che potrebbe mettersi a lampeggiare da un momento all’altro
Insomma, a farla breve, una grande festa. Molti potranno accusarci di “grandeur”, non importa; anzi, trovo bello che in un mondo ogni giorno sempre più brutto, ci siano ancora giovani(!) che hanno ancora la voglia e l’entusiasmo di festeggiare un evento così importante. Per un giorno, solo per un giorno, proviamo a dimenticarci parole come crisi, spread, politica italiana e affini, non cambierà il mondo ma, almeno, noi ci proviamo.
Tornando a bomba, si parlava di preparativi… Resta solo da decidere se i clown e i saltimbanchi li facciamo entrare in scena prima o dopo del taglio della torta: durante no, si accavallerebbero ai fuochi d’artificio!